sabato 6 novembre 2010

La Catapana

La Catapana è una vecchia signora con un carattere roccioso che si rallegra al suono di nacchere e si affaccia sul mare e spia l'irlandese che fa un buco nell'acqua che appartiene al pesce che si parcheggia e si insabbia e diventa carcassa.
La Catapana ha una testa che soffre di calvizie e un altra di faggio ed in mezzo ha l'oro che si sta svalutando. La Catapana è un borgo preso d'assalto e sulle spalle le hanno tatuato ventagli e girandole che la tempesta si spera. E il trivello che rompe le acque , che sfianca il suo cuore ha un amico che sogna una torre ai piedi del monte pagano che avrà il suo trenino e che bello sarà veder correre il vagone di cemento su e giù e rotatorie abissali dove perderemo il ricordo. La Catapana ha ceduto alle lusinghe di nuovi conquistatori venuti da pianeti lontani.
E i Toz e i Grig e i Gaglia e i Caviri affamati divoreranno i pascoli promessi alle pecorelle nominate
dalle labbra della trinacriana . Nella comunicazione senza fili la potenza è minacciata da venticinque centesimi di ferro e fuoco. Più clinker,più polveri e meno filtri. Al Capone chè è una vice dice che è possibile bruciare il locale e prende un compasso e dice che 70 chilometri sono sufficienti per la miccia corta. Cara la pelle. Così cara che la pelle indosserà un abito sporco come l'acqua del Cervo che non ha più un ponte , buttato giù perchè troppo settecentesco. La canadese che è vegetariana ha sposato un montarozzo che vuole penetrare 14 volte cento , tremeremo un pò ma che fa , vuoi mettere il brivido! La Catapana con il suo cerchio alla testa per la troppa vinaccia e cippato e sansa esausta ,ma sarà poi vero? O è solo Carnevale tutto l'anno e mascheriamo qualcosa per un'altra? Sicchè il saggio sequestra preventivamente l'area 51. Nella serra del vento, nella taverna da storta un vecchio contadino amante della Catapana conta i passi da un rotore all'altro e dice che non sono novanta, sono di meno e le cabine e le pale gli hanno rovinato la festa. Le Api dalla salaria sono volate fin quaggiù e la bella regina che ha sposato Diomede , il buon Dauno e Bisanzio, il normanno e lo svevo, l'angioino e il borbone e il francese dovrebbe smetterla di darsi e donare ricchezze a mariti violenti. Intanto che si organizzano fiaccolate per i vincitori di nuovi format televisivi da Pontelandolfo parto per Casalduni e carico mio nonno tutto curvo e tutto rotto e partiamo e lui alza gli occhi e mi dice : " Quanti mulini a vento ma da da dove esce la farina?". Ed io sorrido e gli faccio" No grande padre , servono per produrre energia".
" L'allergia !" , mi risponde come un sordo e lasciamo la pianura e saliamo la valle di Stignano per non perderci il congresso sull'Unità d'Italia. L'assessore, l'onorevole e il rettore accompagnati dalla tarantella della festa farina e forca sorvolano la superficie del disastro e dello scempio e mio nonno non ce la fa ad ascoltarli e divorzia dall'apparecchio acustico che stipa nel taschino e mi chiede di portarlo via.
Andiamo al cinema? , sorridendo. Ma si.... andiamo al cinema e al cinema danno " Benvenuti al Sud".Lui mi guarda e capisco che è stanco e al ventesimo del primo tempo l'aiuto ad alzarsi e ce ne torniamo a casa attraversando un pezzo di Puglia e uno Campano ma non riesco a fargli cambiare opinione nè a farglielo dimenticare. Mi osserva ed è convinto che è tutta colpa dei genitori. Come puoi chiamare tuo figlio Pier Eleonoro? Cosa c'entravano gli inermi? Si addormenta mentre lo stereo canta un brano degli Stormy Six.  

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